Incredibilmente
grandi per fare tanto male, ma troppo piccoli per essere puniti. Perché, pur
frequentando la prima media, hanno agito con violenza da adulti e hanno
devastato, con botte, umiliazioni e vessazioni, la vita di un compagno di
scuola. Tanto che la vittima, a soli 11 anni, ora è stata dichiarata disabile:
la sua mente è stravolta da quello che gli è stato fatto. Un trauma così
profondo da sconvolgere i medici che l’hanno tenuto ricoverato un mese intero
per comprendere che fisicamente era sanissimo, ma psicologicamente era
distrutto per il bullismo subito da settembre 2015 fino agli inizi di gennaio.
E, mentre lui ora si ritrova invalido, la procura dei minori ha chiesto
l’archiviazione per i due compagni di scuola indagati: sono minori di 14 anni,
non possono essere processati.
"Era gennaio quando nostro figlio, che già da
qualche giorno aveva manifestato un profondo malessere per le continue angherie
subite da due compagni di classe, perdeva i sensi e si accasciava al suolo
dinanzi ai nostri occhi stupiti". È una scena straziante quella che
raccontano i genitori, solo la prima di una lunga serie di crisi che di lì a
poco cominciano a manifestarsi nel loro figlio più grande. "Neanche il
tempo di destarlo che il piccolo inizia a tremare con scatti improvvisi e
violenti, ad agitare le mani verso l’alto, quasi a proteggersi il volto, e poi
a dimenarsi sul pavimento, senza urlare, ma biascicando mugugni monotoni e
incomprensibili". Convulsione, epilessia, infarto sono gli spettri che in
un attimo fanno capolino nei loro primi pensieri. Di corsa, portano il figlio
al Regina Margherita. Era gennaio del 2016, e il bambino iniziava a esprimere
così il malessere devastante che celava dentro per l’incubo vissuto a scuola:
continui svenimenti, dissociazione dalla realtà, scene di violenza rivissute.
Paura di subire ancora e disperati tentativi di trovare rifugio e riparo dalle
botte…
Nessun commento:
Posta un commento