“No NATO, no guerre” è lo slogan che riunirà attivisti per la pace da tutta
l’Italia domenica prossima a Bologna per l’assemblea costitutiva del
Coordinamento Nazionale No NATO.
Nella Sala Consiliare del Quartiere Porto di Bologna
(Via dello Scalo 21), a partire dalle ore 14, i rappresentanti delle diverse
associazioni pacifiste, insieme ai singoli cittadini, discuteranno come
combattere la graduale militarizzazione del paese e il continuo coinvolgimento
dell’Italia nelle guerre NATO nel mondo.
“La gente pensa che la NATO ci difende mentre vediamo che, dal 1991, è
proprio il contrario: la NATO ci mette costantemente nei guai,” dice Chiara
Masini dei CARC, uno dei gruppi promotori del neo Coordinamento. “Basta vedere
come la NATO ha ridotto la Libia con i suoi bombardieri, compresi quelli
italiani; oggi a pagarne le conseguenze sono sia i libici, caduti nella
miseria, sia noi europei per via del flusso incontrollato di migranti.”
Per svelare la
vera faccia guerrafondaia della NATO, i promotori del neo Coordinamento hanno
preparato una Dichiarazione
Programmatica, che i partecipanti all’incontro potranno discutere, modificare e poi
diffondere in tutto il paese. Ma lo scopo principale dell’incontro domenica
prossima sarà quello di mettere in contatto, tra di loro, gli attivisti da
tempo impegnati contro le guerre ma che lavorano isolati gli uni dagli altri:
dai portuali di Genova che bloccano il trasporto di armi a Israele ai pacifisti
sardi che contestano i poligoni militari che devastano la loro isola. Già il
giornalista e politico Giulietto Chiesa ha tentato, negli anni ‘90 del secolo
scorso, un coordinamento con questi propositi, ma le divisioni interne e la sua
prematura scomparsa ne hanno impedito la realizzazione.
“Speriamo di avere successo questa volta,” dice Vincenzo Brandi della Rete
NoWar-Roma, una delle associazioni promotrici del neo Coordinamento. “Come ha
ricordato Chiara, è importante distruggere il mito di una NATO meramente
difensiva. Dopo l’implosione dell’Unione Sovietica nel 1991, la NATO ci ha
trascinato in guerra dopo guerra, tutte illegali. E lo ha fatto sia
apertamente, come con il bombardamento della ex-Jugoslavia e dell’Afghanistan, sia velatamente, come
con l’attuale assistenza che fornisce ai cosidetti
ribelli in Siria e allo stato di Israele per la sua guerra a Gaza. Ma forse il più
eclatante coinvolgimento militare velato della NATO è l’attuale conflitto in
Ucraina. Infatti, senza farsi vedere, la NATO ha addestrato, equipaggiato e
guidato le milizie ucraine che hanno rovesciato il governo di Kiev nel 2014 e
che poi hanno assediato la popolazione russofona del Donbass per ben otto anni.
Ora, dopo la controffensiva russa, la NATO ha gettato la maschera e invia
palesemente i suoi militari in Ucraina – ad esempio, per guidare i missili Atacms che rischiano di
innestare un conflitto nucleare. In pratica, dal 1991, ovunque c’è guerra, c’è
la mano della NATO. Dobbiamo unirci tutti quanti per trovare il modo di
uscirne.”
Chi vuole partecipare all’assemblea costituente del neo Coordinamento è
pregato di scrivere una mail a coordinamentonazionalenonato@proton.me oppure
di segnalare il proprio interesee tramite whatsapp o sms al 3791639218.
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