A inizio ottobre vi abbiamo parlato di un allevamento appartenente a un’azienda fornitrice della catena di supermercati Lidl, situato in Emilia-Romagna, in cui i polli venivano maltrattati durante tutto il loro ciclo di vita: dallo scarico in allevamento fino al carico sul camion diretto al macello.
Questa volta siamo in grado di raccontarvi
il caso di un altro allevamento della stessa azienda, che fornisce al colosso
dei discount anche prodotti a base di maiale: anche in questo caso le immagini
mostrano maltrattamenti e crudeltà. I video
che abbiamo ricevuto rivelano gravi violenze e irregolarità sia da parte degli
operatori che dal medico veterinario, una persona, quest’ultima, che dovrebbe
invece garantire proprio il benessere degli animali.
Nei filmati si vedono atteggiamenti
aggressivi e punitivi: gli animali vengono
inseguiti, sollevati di peso dalle orecchie, picchiati con bastoni, presi a
calci o pungolati con scariche elettriche. Ci sono poi animali malati o ormai
in fin di vita che non vengono curati ma abbandonati a morire di stenti. Alcuni
hanno gravi lesioni su fianchi e testa, ernie e ascessi.
In un caso il medico veterinario incide
l’ascesso di un maiale mentre questo è ancora nel recinto con gli altri, invece
di isolarlo in una zona adibita ad infermeria e
immobilizzarlo. L’operazione avviene con un coltello con una lama di fatto
troppo lunga e che apparentemente non viene sterilizzata, e dopo il taglio la
ferita non viene disinfettata, con il rischio che
l’ascesso si riformi nei giorni seguenti e provochi ancora dolore al maiale.
Sono ancora più gravi però le immagini che
mostrano lo stesso veterinario operare un maiale con un grave prolasso rettale. Il professionista
immobilizza l’animale legandolo per il muso (una parte del corpo
particolarmente sensibile), e poi applica un tubo di plastica all’interno del
retto e lega una corda intorno al prolasso, il tutto senza somministrargli né
anestesia né analgesia. La sofferenza del maiale è evidente e
quando il veterinario stringe la corda attorno al prolasso le urla dell’animale
si fanno ancora più intense. A causa della gravità dei fatti documentati,
abbiamo deciso di denunciare sia l’allevamento che il medico veterinario per
maltrattamento e abbandono di animali.
Queste sono immagini che non avremmo mai
voluto vedere e che abbiamo deciso di diffondere per
mostrare quanto le politiche di benessere animale di Lidl siano estremamente scadenti in maniera trasversale, non
solo per i polli ma anche per le altre specie. Dopo oltre due anni di campagna
e richieste di adesione agli standard dello European Chicken Commitment,
sollecitiamo ancora una volta Lidl a impegnarsi a fare di più iniziando proprio
dai polli, gli animali terrestri numericamente più allevati. Recentemente,
oltre che in Francia, anche Lidl Germania ha sottoscritto una politica allineata
all’ECC, il che dimostra la fattibilità delle nostre richieste.
È ora che anche in Italia Lidl prenda una
posizione e un impegno per i polli. Firma la nostra petizione.
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