L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento
Giuridico onlus, nell’ambito della propria campagna per la tutela delle terre collettive,
ha inoltrato (31 ottobre 2017) una nuova specifica istanza ad
alcuni Comuni della Sardegnache
vedono migliaia di ettari di terreni a uso civico occupati
illegittimamenteda Privati e da Società immobiliari per
l’adozione delle necessarie azioni di recupero ai
rispettivi demani civici (art. 22 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) e
di razionalizzazione delle terre collettive (artt. 36-41 della legge regionale n. 11/2017).
I Comuni interessati sono San Vero
Milis, Narbolia, Cabras, Lotzorai, Alà dei
Sardi, Porto
Torres, Dolianova, Carloforte, Barumini e Posada. Coinvolta
anche la Regione autonoma della Sardegna (Presidenza, Assessorato
dell’agricoltura, Agenzia Argea Sardegna, Direzione generale Pianificazione
territoriale e vigilanza edilizia) e le strutture del Ministero per i beni
e attività culturali (Ministro, Direzione generale Paesaggio,
Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e di Sassari)
per l’esercizio dei poteri sostitutivi in caso di inerzia comunale e
per l’abusivismo edilizio presente nelle terre collettive, informate per gli
accertamenti e i provvedimenti di competenza la Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Cagliari, la Procura regionale della Corte dei
conti per la Sardegna e il Commissariato per gli Usi Civici per la
Sardegna.
Attraverso un’analisi dei dati pubblici dell’Inventario generale delle Terre civiche, è
stato possibile verificare un’ampia casistica di terreni appartenenti ai
rispettivi demani civici, ma occupati senza alcun titolo da Privati. In
Sardegna sono stati accertati demani civici in ben 236 Comuni sui 377, in altri
120 il provvedimento di accertamento è pronto, ma non è stato promulgato (in 21
Comuni non sono stati riscontrati diritti di uso civico), complessivamente
4-500 mila ettari. Naturalmente anche in tanti altri Comuni sardi si
riscontrano analoghe situazioni, da Orosei a San Gavino Monreale, da Portoscuso a Baunei, ma da qualche parte bisogna pur
iniziare. Fra i casi più rilevanti vi sono gli oltre 530 ettari di
dune boscate di Is Arenas, fra San Vero Milis (la
gran parte) e Narbolia, ora intestati alle società immobiliari del Gruppo
Is Arenas e ad altre società turistico-edilizie (Villaggio Pineta s.p.a.,
Sviluppo e Produzione s.p.a.), 55 ettari di bosco e macchia
mediterranea di Bricco Nasca, a Carloforte,
le decine di lotti nella località costiera di Tancau,
a Lotzorai, i circa 150 mila metri quadri intestati
alla società estrattiva Industriale Monte Rosè a Porto Torres.
Singolare quanto accaduto sulla costa di Posada:
oltre 550 mila metri quadriintestati a una società immobiliare (la Lagare
s.p.a.di Como) a Monte Orvile, vennero con autorizzazione regionale
con atto del 26 marzo 1964 rogato presso la Prefettura di Nuoro, e poi vennero
recentemente (2013) ricomprati dal Comune, dopo varie
vicissitudini e rischi speculativi, pur non rientrando nel demanio civico.
Sempre a Posada, tanti piccoli lotti risultano occupati da Privati sulla costa
di San Giovanni – Sos Palones. E
ancora: decine e decine di ettari di pascoli e bosco a uso
civico intestati a Privati ad Alà dei Sardi(centinaia di ettari di
boschi a uso civico sono stati venduti all’allora Azienda Foreste Demaniali
della Regione Sardegna) e ben 12.382.732 metri quadri ceduti in diritto di
superficie dal Comune per la realizzazione della centrale eolica della Geopower
s.r.l. – Falck Renewables. L’operazione è stata legittimamente autorizzata? I
diritti di uso civico dei residenti sono stati tutelati?
Sulle colline e i monti (loc. Pillonadoris, Monti
Mannu, Padentino, Sa Mitza e s’Iixi e altre)
di Dolianova risultano parecchi ettari di terreni a uso civico
intestati a Privati senza alcuna spiegazione, mentre nel Sinis di Cabras non
si contano i terreni appartenenti al demanio civico con intestazione
a Privati: da Is Aruttas a Mari Ermi, da Mistras a San
Giovanni di Sinis, da Funtana Meiga a S’Acqua Mala,
ad Acqua Durci – Sa Concullia Ogai. Analoga situazione a Mandriola e Su
Pallosu, in territorio comunale di San Vero Milis, dove a partire
dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati alienati illegittimamente a
Privati numerosi lotti di terreno ormai edificati sul litorale. Svariati
ettari di terreno agricolo appartenenti al demanio civico di
Barumini (ma in territorio comunale di Las Plassas) risultano anch’essi
intestati a Privati.
Finora non si ha notizia di
alcuna attività comunale o regionale finalizzata al recupero dei terreni a
uso civico occupati senza titolo da Privati. Chi ci
guadagna? Riscontri elettorali, imprese industriali, piccoli e grandi
abusi (forse anche di qualche amministratore pubblico), grandi imprese
immobiliari. Chi ci perde? Le tante collettività locali sparse in
tutta la Sardegna (in tre quarti dei Comuni sono presenti terre a uso civico),
a cui vengono sottratti coste, pascoli, boschi senza nulla in cambio. Tutti noi
per quanto concerne il valore ambientale dei demani
civici. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Cagliari ha aperto in proposito un procedimento penale, esteso anche
alla denunciata mancata promulgazione di più di 120 provvedimenti di
accertamento di altrettanti demani civici che dormono nei
cassetti regionali da 5 anni.
Tuttavia, la recente legge regionale Sardegna n. 11/2017 (artt.
36-41) consente una razionalizzazione e un ritorno alla legalità in tema di usi
civici. In proposito, il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha espresso forte soddisfazione, in
quanto sono state sostanzialmente accolti i contenuti della propria Proposta di legge regionale “Trasferimento dei
diritti di uso civico e sdemanializzazione di aree compromesse appartenenti ai
demani civici”. La recente legge regionale prevede
interventi esclusivamente finalizzati a ripristino e bonifiche
ambientali nei demani civici in assenza di titolo per l’occupazione dei
terreni (art. 36), come in varie aree minerarie del Sulcis, viene introdotta
la valutazione paesaggistica congiunta con il Ministero per i
beni e attività culturali attraverso l’istituto della copianificazione nei casi
di permuta e alienazione di terreni a uso civico (art. 37),
viene resa permanente la possibilità del trasferimento dei diritti di uso
civico in caso di reali benefici per la collettività locale titolare dei
diritti (art. 38).
Inoltre, finalmente, l’ipotesi
di sdemanializzazione di terreni a uso civico che abbiano perso
irreversibilmente le loro caratteristiche
morfologiche viene vincolata al trasferimento dei diritti
di uso civico in terreni di valore ambientalemessi a disposizione da
parte del Comune interessato e dalla Regione (art. 39),
così da non impoverire ambiente e patrimonio delle comunità
locali nei casi di trasformazioni irreversibili di terreni a uso civico.
In questo modo si viene anche incontro ai tanti cittadini che hanno
incolpevolmente acquistato dai Comuni e realizzato la propria casa su terreni a
uso civico venduti illegittimamente. Anche nei casi di sdemanializzazione e
trasferimento dei diritti di uso civico la valutazione congiunta del valore
paesaggistico è attuata attraverso l’istituto della copianificazione, mentre
vengono previste procedure per la regolarizzazione degli atti di alienazione
eventualmente intervenuti.
Un primo importantissimo passo verso
la legalità e la corretta gestione di diritti
collettivi e di un patrimonio che interessa 4-500 mila
ettari di coste, boschi, pascoli, terreni agricoli e quasi
tutti i territori comunali dell’Isola. Regione autonoma della
Sardegna e Comuni devono finalmente fare la loro parte fino in fondo per garantire
diritti collettivi dei cittadini e la salvaguardia ambientale di circa un
quinto dell’Isola.
Qui il rapporto Usi civici story, in Sardegna
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