sabato 25 febbraio 2017

Le fiamme di Standing Rock - Maria Rita D'Orsogna


I campi di protesta degli indiani e dei loro sostenitori sono stati evacuati con la forza da membri delle forze dell’ordine che hanno perlustrato le tende e arrestato dozzine di persone. Fra gli arrestati quarantasei persone, incluso un gruppo di militari di guerra che hanno resistito per un’ora. Ci sono volute tre ore e duecentoventi poliziotti, nonché diciotto guardie nazionali per andare tenda per tenda.
Come poteva essere altrimenti? Ci erano riusciti pelo pelo sotto Obama a ottenere un fermo temporaneo, figuriamoci se con il nuovo presidente il fermo poteva restare. E cosi, tutti via. Mica un oleodotto da 3.8 miliardi di dollari può aspettare? Tutti via, volenti o nolenti, e a sfregio bruciano pure tutto quello che trovano.

Alcuni dei protestanti, per la maggior parte indiani, erano li, vicino allo Standing Rock Indian Reservation, da aprile 2016. Al culmine delle proteste c’erano migliaia di persone. Adesso ne erano rimaste poche centinaia a causa del freddo e dell’arrivo dei tribunali.
A costruire l’oleodotto la ditta di Dallas chiamata Energy Transfer Partners in cui è o è stato un investitore. Non si sa perché non rende i suoi investimenti pubblici, ma di certo si sa che fino a novembre 2016 lo era. Il cosiddetto Army Corps of Engineers che si occupa della manutenzione dei sistemi idrici della nazione aveva annunciato che occorreva sgomberare tutto entro il 22 febbraio, per questioni di sicurezza legate a possibili inondazioni e straripamenti di fiumi.
Dicono pure che erano preoccupati per la sicurezza dei manifestanti e della grande quantità di rifiuti che avevano lasciato – tende, e macchine che avrebbero potuto finire nei fiumi. Mercoledì 22 febbraio erano quasi tutti andati via, a parte qualche recidivo, fra cui il gruppo di veterani di guerra. Non è ben chiaro perché le tende e tutto il resto è stato bruciato: alcuni dicono che era necessario perché le tende erano ormai ghiacciate e semi incorporate al terreno; altri che era un riturale indiano.
E cosi, tre ore dopo era tutto finito. Almeno a Standing Rock. Questo perché uno dei rappresentanti dei Sioux, Chase Iron Eyes, ricorda che la battaglia continuerà nei tribunali e con il supporto dell’opinione pubblica.

Intanto la Energy Transfer Partners ha incominciato i lavori per stendere il suo tubo di petrolio sotto il lago Oahe vicino al fiume Missouri. Cosi avremo petrolio fresco fresco dal North Dakota fino all’Illinois. Che vuoi che siano i diritti degli indiani. Che vuoi che siano i diritti di chiunque.

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