La lettera aperta riguarda un articolo apparso su La
Verità che riporta affermazioni false e lesive della dignità e dell’immagine di
Extinction Rebellion e delle persone che manifestano con XR. La richiesta di
smentita, inoltrata alla redazione de La Verità, non ha ricevuto alcuna
risposta, in violazione della deontologia professionale e di quanto previsto
dalla Carta dei diritti e dei doveri dei giornalisti.
di Extinction Rebellion
Il 10 aprile scorso, il quotidiano La Verità ha
pubblicato un articolo di Fabio Amendolara, a corredo di un’intervista a Lucio
Pifferi, capo dell’Antiterrorismo. Nell’articolo si afferma che Extinction
Rebellion sia un movimento violento, riprendendo, senza alcuna verifica
fattuale, il contenuto del recente report della Polizia di Stato. Il testo
dell’articolo recita: ‘Un particolare attivismo è stato registrato dal
movimento ambientalista Extinction Rebellion, che ha organizzato azioni
eclatanti in città come Bari, Bologna, Milano e Torino. Le violenze durante
queste manifestazioni hanno portato alla denuncia di 114 attivisti.’
Nell’articolo in questione si parla di “violenze
durante” le manifestazioni di Extinction Rebellion, un’affermazione falsa
che non rispecchia le modalità e lo spirito con cui Extinction Rebellion
agisce.
Extinction Rebellion è un movimento che ha la
nonviolenza come principio fondante, che mai si è macchiato di condotte
violente di qualsivoglia natura. Essere descritti come violenti, con
un’interpretazione dei fatti lontana da quanto realmente accaduto durante le
manifestazioni di Bari, Bologna, Milano e Torino, è una violazione della
deontologia professionale del giornalista; ed è qualcosa che ci sorprende e ci
addolora, poiché la violenza è quanto di più lontano dal nostro sentire e
agire, profondamente nonviolento, pacifico e saldamente ancorato ai principi
democratici e costituzionali. Riteniamo inoltre sia profondamente lesivo della
dignità e dell’immagine pubblica del movimento e delle persone ad esso
aderenti.
Extinction Rebellion ha chiesto a La Verità di
rettificare pubblicamente quanto scritto da Fabio Amendolara, in accordo con
quanto previsto dalla Carta dei diritti e dei doveri dei giornalisti, senza
ricevere alcuna risposta. Come già era successo, purtroppo, l’estate scorsa,
quando il 24 luglio, sulle pagine di Repubblica Torino, venne pubblicato un
articolo, firmato dalla giornalista Marta Borghese, che citava come “episodi di
violenza” nei confronti della stampa due azioni di Extinction Rebellion nella
sede RAI di Torino. Affermazioni false, riportate in piazza dal presidente
dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stefano Tallìa, e riprese da
Repubblica senza alcuna verifica su quanto veramente accaduto.
Con la consapevolezza che una democrazia si può
dire realmente tale solo se i cittadini sono messi nella condizione di avere
opinioni informate, accedendo a notizie complete e verificate, Extinction
Rebellion si affida al senso etico della stampa italiana per ribadire ancora
una volta che la nonviolenza è la filosofia fondante del movimento, parte
essenziale del suo DNA e la sua forza più grande. Nonostante le proteste
realizzate possano essere considerate ‘eclatanti’, nessuna delle persone che
scende in piazza con XR può essere etichettata come persona violenta.
L’unico obiettivo è portare l’attenzione sull’urgenza della crisi climatica e
sulle responsabilità delle élite politiche e finanziarie per le quali il
profitto e la convenienza personale valgono più della salute e della vita delle
popolazioni.
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