L’incubo è cominciato domenica 22 ottobre: vento caldo, vento forte e
incendi. Incendi nei boschi e nella frazioni di montagna. In alto, ma neanche
poi tanto: se non girava il vento, tirando verso la Francia, avrebbe minacciato
le case di Bussoleno, quattrocentocinquanta metri di altitudine, seimila
abitanti.
Giovedi 26, giorno di mercato ad Avigliana, non si
poteva respirare per la cappa pesante di fumo. Tutto sembrava avvolto da una spessa nebbia, ma era
fumo di boschi bruciati. Nessun comunicato, nessuna avvertenza, nessun articolo
sui giornali.
L’Arpa Piemonte dirà:
“Il
principale aspetto negativo dell’attuale situazione è rappresentato dal fumo e
le polveri sottili provocate dagli incendi boschivi: esso è costituito
principalmente da anidride carbonica e vapore acqueo, ma sulla base di linee
guida internazionali le analisi ricercano anche altre sostanze presenti in
concentrazioni minori quali i VOC (composti organici volatili), l’acido
cianidrico, il metano, il cloro, l’ammoniaca ed il monossido di carbonio, che
costituisce il maggior pericolo per la salute…”.
Intanto, in
rete e nella Valle girano queste domande:
– perché gli incendi sono esplosi praticamente tutti
contemporaneamente e con più focolai?
– perché, nonostante la gravità eccezionale della situazione dagli
organi regionali e di governo, nessuno ha fatto nulla per mandare aiuti e
personale specializzato da altre regioni (come avviene normalmente) alla
Valsusa e alla Valsangone?
– perché, nonostante il vento fortissimo, la gravità degli incendi e
le persone coinvolte direttamente o indirettamente, nessun organo di
informazione (tv e giornali) ha detto nulla per giorni, come se fosse tutto
normale?
– perché
soltanto dopo circa una settimana il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, si è deciso e ha dichiarato lo
“stato di calamità” e non di “emergenza”?
– perché,
guarda caso, nello stesso giorno, Paolo Foietta (commissario
straordinario per la Torino Lione) ha inviato quella vomitevole lettera ai
comuni (leggi anche Valsusa, incendi, media e sciacalli) dove dice che per la
ricostruzione del territorio devastato e le opere di prevenzione da futuri
eventi simili sono disponibili i soldi della compensazione e che sarà felice di
incontrare i sindaci?
– esiste una struttura organizzata che semina incendi a partire da
questa estate, in tutta Italia? (sono state
trovate due guardie forestali con inneschi?).
Venerdì il
vento caldo è ripreso, l’aria un po’ si è pulita ma gli incendi non sono
estinti, il pericolo continua. Manderanno ben quaranta
persone dell’esercito, contro i piromani! In un territorio che ormai riguarda
tutto il Piemonte.
Insomma, la
regione va in fiamme e Torino soffocata
dal fumo. Le polveri sottili superiori nove volte ai limiti. Naturalmente nessun blocco delle auto: «Servono per l’emergenza»…
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