...vogliamo costruire una trama nuova, che
sappia intrecciare politica e poesia, economia e cultura, scrupolo e utopia.
Non spetta a noi essere precisi,
fare piani, programmi. La casa della paesologia è anche la casa delle pensate
confuse. Eccone alcune.
In ogni casa degli italiani ci
deve essere una foto del nostro pianeta.
Almeno una volta all’anno il
consiglio dei ministri si deve svolgere in una masseria.
Diffondere a livello capillare
su tutto il territorio nazionale le opportunità formative per adulti e ragazzi, in particolare i corsi di alfabetizzazione a
vecchi e nuovi saperi dovrebbero essere istituiti nei paesi che hanno meno di
duemila abitanti: ci devono essere dei luoghi in cui poter lavorare nel
fruttuoso connubio tra l’arcaico e il moderno, il computer e il pero selvatico.
Le mense delle scuole dell’Italia
interna devono approvvigionarsi di cibi sani e a km0.
I servizi pubblici locali non
possono essere privatizzati. Bisogna promuovere delle cooperative di comunità
per gestire questi servizi.
I centri commerciali devono
chiudere alle sette di sera e anche la domenica.
Conservare il terreno agricolo,
neppure un metro quadro di terra deve essere coperto di cemento. Nell’Italia
interna siano vietate nuove costruzioni e si proceda riutilizzando le case
esistenti. Terra e cultura più che cemento e uffici.
Prodotti tipici da consumare non
solo nelle sagre.
Canti e teatro al posto delle
betoniere.
Svuotare le coste e riportare le
persone sulle montagne. Sistemare le strade provinciali, togliere le buche,
restaurare i paesaggi, le pozze d’acqua per gli ovini, ripulire i fiumi, i
torrenti.
Dare ai giovani le terre
demaniali.
Togliere le tasse sulla casa a
chi abita nel centro antico dei paesi più piccoli.
Siamo convinti che la militanza
politica debba essere al servizio di chi lavora molto e guadagna poco: e qui
troviamo un’adiacenza tra operai e poeti.
La finanza ha rubato spazio alla
politica, la politica ruba spazio ai cittadini, i cittadini danno spazio ai
leader e non a chi fa politica dal basso. La casa della paesologia è un
esperimento comunitario in cui la militanza politica non è mai scissa dalla
militanza poetica. Siamo convinti che il fiume delle lotte civili debba avere
delle anse liriche: passare un po’ di tempo vicino a un animale, ascoltare gli
anziani, esprimere almeno una volta al giorno ammirazione per qualcuno, svegliarsi
ogni tanto alle tre di notte, uscire all’alba almeno una volta al mese, dare
attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia, cantare, leggere
poesie ad alta voce, costruirsi delle piccole preghiere personali e usarle.
Questo si che è parlare sensato! Atteggiamenti e interventi talmente sani che paradossalmente ci sembrano fantascienza. Ma gli uomini che fine hanno fatto? Quale sembionte si annida nel cervello?
RispondiEliminal'estinzione è il nostro destino, direbbe un apocalattico
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