lunedì 26 febbraio 2024

Larici abbattuti per la pista da bob a Cortina, il potente requiem agli alberi del violoncellista Mario Brunello – Francesca Capozzi

Il violoncellista Mario Brunello ha dato un concerto a Cortina d'Ampezzo per i larici abbattuti per far posto alla pista da bob dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026. Con il suo violoncello, il maestro chiede pietà per la natura

Note a quattro corde in ricordo degli alberi abbattuti per fare posto a una pista di bob a Cortina d’Ampezzo. Dove prima sorgeva un bosco di larici secolari vi saranno centinaia di tronchi mozzati. In questo paesaggio al rovescio si è esibito il violoncellista Mario Brunello.

Con la sua emblematica custodia rossa e la sua sublime musica, l’artista ha suonato per quei larici, un pubblico che non c’è più.  Il bosco di Ronco, sopra la località che ospiterà i Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026, è il suo teatro vuoto.

Il violoncellista ha voluto esprimere il dolore della natura attraverso il suo strumento, dando un ultimo saluto alla foresta e invitando le persone a prendere posizione e a opporsi a questa distruzione.

Sono qui per dare voce a questi larici, che sono qui da secoli, e non hanno avuto l’opportunità di vivere con la musica, ma una voce dovrebbero averla e dovrebbero essere ascoltati. La mia è una richiesta di pietà per lo scempio che sta avvenendo nel bosco di Ronco” ha dichiarato Mario Brunello.

Tra il rumore delle motoseghe e i dissensi di chi si è schierato contro la realizzazione di nuovi impianti risuonano canti di montagna eseguiti dal violoncellista, come già fatto per gli alberi abbattuti di Arte Sella anni fa.

Le proteste contro la nuova pista

I larici da abbattere sono più di 200 dopo l’accordo trovato per il cantiere, “vengono giù al ritmo di 1 albero al minuto” così ha dichiarato Cristina Guarda, consigliera regionale del Veneto, prima di uno stop ai lavori.

Gli ambientalisti continuano a manifestare al fianco della consigliera contro la creazione di impianti nuovi per le prossime Olimpiadi invernali, ritenendoli assolutamente non necessari.

Questi sono visti come “un’opera dannosa” usando le parole di Guarda, un spreco di fondi perché costerebbero oltre 120 milioni che potrebbero essere investiti in interventi per lo sviluppo del territorio di montagna e per più servizi alla comunità.

Invece, quelle aree montane vengono adesso rase al suolo.

da qui

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