venerdì 7 giugno 2024

L’anno più caldo di sempre - Alberto Castagnola

 

Vi sono ormai dei fenomeni climatici che hanno assunto andamenti ben diversi dalle stagioni tradizionali e che mantengono molto elevate le temperature del pianeta, con conseguenze sulla salute umana e sulle attività economiche ancora negate o trascurate, ma ogni giorno più gravi.

I dati disponibili, permettono ormai di individuare l’evoluzione di fenomeni significativi, spesso trascurati o negati dalle fonti ufficiali, ma che causano un numero crescente di vittime e che incidono sui comportamenti e i rapporti in misura sempre più evidente.

Vediamo i fenomeni emersi di recente:

§  La concentrazione di gas serra è ancora aumentata, specialmente se si guarda a CO2, metano e ossido di ozono, contribuendo così all’aumento delle temperature

§  L’anno 2023 e i primi mesi del 2024 sono stati  quelli più caldi da quando esistono le rilevazioni, ovvero da metà dell’era industriale iniziata nel 1850. Siamo quindi vicinissimi alla soglia di 1,5 gradi c. fissata dall’Accordo di Parigi come limite da non superare.

§  Rapido innalzamento del livello dei mari: in trenta anni  il tasso di innalzamento è più che raddoppiato , passando da 2,13 millimetri l’anno a 4,7.

§  Le risorse idriche del sottosuolo sono fondamentali per molte comunità: forniscono acqua potabile e sono usate per irrigazione delle colture. Il cambiamento climatico ha modificato il tempo necessario per ripristinare le riserve di acque sotterranee. Lo scioglimento dei ghiacciai ha modificato il contributo delle acque sotterranee al flusso dei torrenti. Anche il disgelo del permafrost, la terra permanentemente gelata, ha alterato il flusso delle medesime, favorendo l’infiltrazione della pioggia o creando nuovi percorsi nel sottosuolo. Lo sfruttamento delle falde più profonde inoltre contribuisce all’innalzamento del livello del mare, dato che rimette in circolo le acque fossili. In sostanza, il ruolo delle riserve sotterranee nel ciclo globale dell’acqua sta diventando sempre più dinamico e complesso.

§  Temperature anomale in Africa, in Zambia fino al Marocco,  dalla Nigeria al Sud Sudan: si sono registrate punte di 40 gradi causate da El Nino che ha prodotto forti riduzioni delle piogge. L’Africa, dopo il 2023 da record, ha raggiunto un inizio di anno più caldo di sempre, mentre le ondate di calore “sono  killer silenziosi”.

§  In Europa, secondo il Rapporto Copernicus e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, si muore il 30 % in più rispetto  a venti anni fa a causa del caldo: questa percentuale si registra in quasi tutte le regioni europee, aumentata due volte più velocemente della media mondiale. In  sintesi nel solo 2023 “l’Europa è stata testimone del più grande incendio mai registrato, di uno degli anni più piovosi, di gravi ondate di calore massimo e di devastanti inondazioni diffuse: un vero cambiamento repentino, di più, spaventosamente veloce.” 

§  Un recente rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, il primo dedicato ai rischi del clima, elenca 36 grandi rischi climatici per l’Europa, tra questi almeno 21 richiedono una azione immediata e 8 una risposta di emergenza.

§  Quasi tutti i ghiacciai della Groenlandia si sono assottigliati o ritirati negli ultimi decenni: a causa dei cambiamenti climatici si tratta purtroppo di un destino condiviso con la calotta antartica e i ghiacciai di tutto il mondo. Sembra però che le stime siano state troppo ottimistiche: ricorda una ricerca recente circa il 20% in più della calotta glaciale della Groenlandia è scomparso rispetto alle stime precedenti. Dal 1985 la calotta glaciale ha perso oltre 5000 chilometri quadrati di area, corrispondenti a più di 1000 giga tonnellate di ghiaccio, pari ad una media di 30 milioni di tonnellate all’ora. Questo fenomeno finora ha avuto un impatto minimo sul livello globale del mare, ma è comunque sufficiente per influenzare la circolazione oceanica e la distribuzione dell’energia termica nel globo. Inoltre i ghiacciai con ampi cicli stagionali di avanzamento invernale e ritiro estivo sembrano essere più sensibili al riscaldamento e hanno mostrato il maggior ritiro complessivo negli ultimi decenni.


[1] Il testo base di riferimento “I rischi sistemici” di Alberto Castagnola è reperibile on line su  https://quadernidelladecrescita.it/2023/08/29/anno-0/ a p. 241

https://comune-info.net/lanno-piu-caldo-di-sempre/

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