Nonostante la feroce resistenza alla verità da parte di quella serie di poteri concatenati che hanno messo in scena la pandemia, piano piano la luce comincia a penetrare negli angoli più bui della vicenda: lunedì il Congresso degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto sulle pressioni politiche legate all’approvazione dei sieri a mRna, chiamati vaccini grazie a un rocambolesco cambio di definizione costruito proprio per giustificare il loro impiego universale e forzarne l’approvazione sebbene provvisoria. In particolare il rapporto prodotto dalla sottocommissione giustizia descrive in dettaglio come l’amministrazione Biden abbia esercitato pressioni sulla Food and Drug Administration (Fda) affinché andasse oltre la sua autorità di regolamentazione per immettere sul mercato i composti di Pfizer. Di come stessa Casa Bianca abbia ordinato alla Fda di abbassare gli standard di sicurezza dell’agenzia. Quindi è stato l’interesse politico a portare a modificare il processo di approvazione. La conclusione dell’inchiesta si è che l’amministrazione Biden voleva rendere obbligatorie le vaccinazioni e per raggiungere tale obiettivo la Fda ha dovuto autorizzare i cosiddetti vaccini”.
Il testo non lascia molte vie di fuga dal concetto centrale di vaccinazione
politica ed è che chiaramente riassunto in un comunicato stampa della
sottocommissione che naturalmente non avrete modo di leggere sui giornali:
“L’amministrazione
Biden ha esercitato pressioni sulla Food and Drug Administration affinché
andasse oltre la sua autorità di regolamentazione, modificasse le sue
procedure, soffocasse i dubbi e abbassasse gli standard dell’agenzia per
approvare il vaccino di Pfizer e consentire le vaccinazioni di richiamo . Tale
autorizzazione ha consentito all’amministrazione Biden di imporre il vaccino
contro il Covid-19 nonostante le preoccupazioni che lo stesso vaccino potesse
causare lesioni a giovani americani altrimenti sani.
Durante
la pandemia, la politica ha preso il sopravvento sulla scienza e nelle
istituzioni governative incaricate di tutelare la salute pubblica. La Fda ha
abbandonato la direttiva del Congresso di proteggere i cittadini da false
affermazioni ed effetti collaterali nascosti e ha invece ignorato le proprie
regole per perseguire una politica di promozione del vaccino minimizzando i
potenziali danni Rivelare e ammettere gli errori commessi è un passo necessario
per ripristinare l’integrità e la fiducia nei nostri regolatori.
L’indagine
del sottocomitato ha inoltre rilevato che l’agenzia ha gestito male le
segnalazioni di danni da vaccino, anche se era tenuta a raccogliere, riassumere
e segnalare attivamente feedback sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino
sotto l’autorizzazione all’uso di emergenza. Due ex scienziati della Fda, il
Dr. Marion Gruber e il Dott. Philip Krause, hanno testimoniato davanti alla
sottocommissione di aver sentito la pressione di lasciar perdere i dubbi nella
revisione dei vaccini a causa della pressione esterna per garantire
l’approvazione immediata in modo che il governo potesse imporre i
vaccini. Oggi, l’ex commissario ad interim della Fda Janet Woodcock afferma
di essere “delusa da se stessa” per il danno da vaccino e che l’agenzia non ha
fatto abbastanza per combattere il danno da vaccino”.
Danni che ancora si cerca di occultare. Tutto questo ovviamente è
tutt’altro che nuovo ma è stato ampiamente demonizzato per oltre tre anni: se
adesso viene fuori in documenti ufficiali è perché la posizione
dell’amministrazione Biden si è fatta estremamente incerta e tutti cercano di
abbandonare la barca che fa acqua da tutte le parti. Ma ciò a sua volta
dimostra la natura politica che ha assunto la pandemia e l’eterogenesi dei fini
che ha avuto. La scienza – senza nemmeno parlare della tutela della salute – ha
avuto un ruolo ancillare rispetto agli obiettivi di ingegneria sociale del
milieu finanziario che di fatto comanda gli Usa e le sue colonie. Anche l’aver
scelto un presidente in preda a una sindrome senile e in grado solo di eseguire
gli ordini, è la prova del nove di questo infame meccanismo.
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