"Trivellazioni
magnifiche"
02/09/2020
Finalmente io e la mia famiglia abbiamo
potuto vedere questo panorama di petrolio di cui avevamo tanto sentito parlare:
le trivellazioni sono proprio a pochi chilometri dalla costa!...perfetta per i
bambini che possono passare il tempo a contare i pozzi! Da tornare
"Niente esplosioni,
peccato!"
21/08/2020
Sono partito perché mi avevano parlato
molto degli airgun, di come siano incredibili le esplosioni sott'acqua...ma
niente, c'era troppa gente a fare la fila per i pedalò per vedere le esplosioni
"Brutto tempo, non
ho visto la piattaforma"
26/06/2020
Penso che dovrò tornare perché il tempo
era bruttissimo e non si vedeva la piattaforma...soldi buttati, prima di andare
È NECESSARIO guardare il meteo!!!
La costa orientale
siciliana è stretta tra due aree di intervento dei petrolieri: una a sud, fino
a ridosso di Capo Passero, l'altra a est, nel tratto che divide l'isola
dalla Calabria, al largo delle coste di Catania ed Acireale. Le trivelle
premono soprattutto da sud: un permesso di ricerca di petrolio, un'area di 337
chilometri quadrati, arriva fino all'Isola delle Correnti.
Firma ora per un futuro senza trivelle.
Ti sembra uno scherzo? Purtroppo non lo è, e stavolta abbiamo voluto
comunicarlo in un modo inusuale: abbiamo ideato il sito “TrivAdvisor”, perché tutti possano conoscere il panorama
che ci mette di fronte lo Sblocca Italia, quello delle trivellazioni offshore nei nostri mari, e mobilitarsi per chiedere un
cambiamento!
La strategia energetica italiana, in modo inspiegabile
e paradossale sia dal punto di vista ambientale che da quello energetico ed
economico, ha infatti scelto lo sfruttamento degli
idrocarburi dei nostri mari. Nuove concessioni sono già realtà sia nel Canale di Sicilia che nell’Adriatico e nello Ionio; altre sono già all’orizzonte.
È un’idea miope che porterà profitti solo nelle tasche dei petrolieri, scaricando tutti i rischi sulle comunità, sull’ambiente, sulla fauna
ittica, senza nemmeno soddisfare il fabbisogno
energeticodel Paese! Le riserve certe di petrolio sotto
i nostri fondali infatti equivalgono a meno di 2 mesi dei consumi nazionali, quelle di gas a circa 6 mesi. Le ricadute occupazionali e le entrate fiscali
previste sono modestissime, mentre possiamo immaginare cosa accadrà a turismo e
pesca sostenibile.
Con lo Sblocca Italia il Governo, semplificando gli iter
autorizzativi ed esautorando le amministrazioni locali, ha scelto la sua
strada, quella della petrolizzazione del mare. Ma si tratta di una
via a senso unico: non si torna indietro. Nessuno può escludere un disastro ambientale...e in Italia, è bene ricordarlo, il rischio di uno sversamento grave non è neppure previsto nelle valutazioni di
impatto ambientale!
È ora di
cambiare registro, ma per essere più forti dei petrolieri serve anche la tua voce:unisciti a noi, firma per
liberare il mare dalle trivelle!
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