Faccio
parte del comitato sa nuxedda free, nato per opposizione ad una centrale solare
termodinamica di 135 ha in terreno agricolo di Vallermosa. Il progetto della centrale adesso è fermo perchè la ditta
proponente non ha voluto sottoporlo alla V.I.A e rimbalza tra un ricorso al
Tar, (ricorso giudicato recentemente inammissibile) e ora pare al consiglio di
stato.. staremo a vedere, nel frattempo noi non abbiamo mai finito di riunirci,
di informarci, di capire.
Io
vivo per scelta nelle campagne di Vallermosa quasi di fronte a "sa
nuxedda" la zona dove era previsto l'impianto, con mio marito coltivo e
curo il terreno intorno alla mia casa. La mattina prendo il treno per arrivare
a lavoro e spesso intorno alle 8 e mezzo mi capita di incontrarlo...
Lui
è elegante, profumato, ieri aveva degli occhiali a specchio, i pantaloni
dell'abito grigio con la piega perfetta, belle scarpe lucide con la punta
squadrata e la suola in cuoio, la camicia bianca perfettamente stirata ,
cammina con passo sicuro... in una mano tiene la borsa, nell'altra quasi sempre
il telefono all'orecchio. Tipico di un uomo d'affari. Lui è un imprenditore, è Alberto Scanu che presiede la società
Sardinia Green Island ed è il proponente del progetto che noi combattiamo.
Camminiamo
nel verso opposto venendoci incontro, a volte per un attimo da soli, io e lui,
sembra di vivere una scena da film western, immagino di fare
con lui un duello, senza armi, solo a parole e questo duello, sono sicura di
vincerlo io. Perchè ho tante motivazioni per il mio no al progetto e la più forte
di tutte è che la terra agricola deve rimanere tale perchè serve a produrre
cibo.
Lui
non sa che io faccio parte del comitato che ha decifrato, almeno ai nostri
occhi e di chi ci segue, il moderno progetto capace di portare sviluppo, così dice,
lui non sa che io ho ben capito che lui è un imprenditore e che il suo scopo è guadagnare
quattrini, niente altro.
Mi
chiedo, quando ci sfioriamo passandoci accanto quanto lui creda a questo
sviluppo per la Sardegna, visto che ci vive, se crede davvero almeno un pò che
questo porterà benessere alla comunità di Vallermosa. Veniamo da due mondi
diversi, lui porta con sè la borsa, io,
oltre la borsa arrivo a Cagliari la mattina dalle campagne in cui vivo con le
immagini che questa campagna mi regala e me le sento addosso, Questo è un
periodo di grandi lavori nei campi, si taglia il foraggio, si ranghina, si
imballa, si trasportano le balle di fieno sui trattori, c è un via vai
continuo, un lavoro continuo, chissà cosa sa lui di tutto questo lavoro, mi
chiedo, cosa sa lui di quanto sono belle le colline tosate come le pecore in
questo periodo, di quanto è faticoso lavorare nei campi, di quante persone hanno
investito lì, in questi luoghi, una vita in soldi e fatica. Troppo
facile pensare di cancellare tutto per una sviluppo che non ci corrisponde e
una crescita per andare dove non si sa, dove noi sacrifichiamo un bene prezioso
la terra e lo sacrifichiamo per sempre,
sia chiaro, perchè non si può tornare
indietro " a sicut erat non torrat mai ".
Ma
l 'imprenditore fa il suo lavoro, per quanto trovi sbagliato il modo di
procedere: promesse, poca chiarezza sul
progetto, totale ambiguità sui posti di lavoro, cose di cui non ci sarebbe la
necessità se il progetto fosse valido come dice. Dice anche che valorizzerebbe
la zona "sa nuxedda" che confina con un insediamento nuragico e come,
mi chiedo io, devastando prima la zona con la deviazione dei corsi d acqua,
fondazioni in cemento, livellamento dei terreni che non sono piani, per poi
regalarci una torre alta 200 metri trasformando la zona in zona industriale?
Ma
il mio sdegno non va tanto a lui, il mio sdegno va a chi ci governa ai vari
livelli comuni e regione, per la mancanza di informazioni che danno alla
cittadinanza, perchè abbiamo dovuto organizzare noi comitati le assemblee
informative, per la superficialità con cui hanno accolto questi progetti
fortemente impattanti, come se si trattasse di cosucce da niente, senza
capirli, forse nemmeno loro, mi arrabbio per la mancanza di coraggio che hanno
dimostrato a rifiutarli, a dire no, noi per il nostro territorio abbiamo altri
progetti altre idee che ben si sposano con la storia e con quello che su questi
territori c è, sia agricoltura sia pastorizia, eppure non sono soli ci sono i
comitati dalla loro parte...i comitati, la voce libera dei territori, che si
oppongono a questo sbagliato utilizzo delle terre agricole che si oppongono ad
un ulteriore consumo di suolo troppo spesso inutile, sbagliato, dannoso e gli
esempi li abbiamo, basta vedere cosa è successo a Cossoine, a Narbolia, a Villasor, solo per citarne
alcuni.
Ma
il mio rimprovero più grande va alla popolazione, ai cittadini di questi
luoghi, abbagliati dal luccichio promesso, che non vogliono capire quanto sia
importante questo momento in Sardegna quanto sia importante impegnarsi per
difendere il territorio, non vogliono capire nonostante vivano in quest'isola
che ha già i segni evidenti di ferite ancora sanguinanti parlo di siti
minerari, militari, industriali o folli lottizzazioni immobiliari . Quanto
terreno ancora la gente di Sardegna dovrebbe sacrificare? perché non capiamo
che è ora di dire basta, perché non vogliamo percorrere il futuro con la dignità
di aver rifiutato l'ennesima servitù, l ennesima speculazione, in questo caso
energetica? l'ennesimo progetto calato dall'alto? Eppure per noi sardi è un
dejavù dovremo averlo imparato perché l'abbiamo già vissuto anche se adesso è tinto
di verde, green economy la chiamano, energie rinnovabili giustissime ma non in
questi luoghi e a queste condizioni. È tempo che rivolgiamo lo sguardo altrove,
non in alto aspettando che arrivi la manna dal cielo ma in basso alle nostre
terre, non con arrendevolezza, ma con coscienza e stima.
Come dicono saggiamente gli africani a
proposito del land grabbing ...se l' uomo bianco per avere le nostre terre ci
propone tanti soldi vuol dire che esse valgono molto di più. Ecco forse non abbiamo capito il valore della
terra...la terra è un bene prezioso, che dobbiamo imparare a difendere, perchè la
sua salute è fragile la sua capacità di rigenerarsi è lentissima, per produrre
uno strato di suolo fertile alto 2,5 cm servono 500 anni, eppure ogni anno ne
consumiamo più di quanto ne produciamo. Un ettaro di suolo contiene 15
tonnellate di organismi viventi: 1,5 chili per metro quadro. E’ un
dato che non andrebbe sottovalutato perché nel suo insieme il suolo conserva
una quantità di
carbonio molto superiore rispetto all’atmosfera e
indebolire la sua vitalità significa
minacciare la stabilità climatica.
Dobbiamo
porci il problema dell'utilizzo dei suoli, dobbiamo combattere insieme per
salvare ciò che è rimasto, la terra, il paesaggio, la nostra ricchezza, la
fortuna che abbiamo, una terra
bellissima , preziosa, con la sua varietà di paesaggi che raccontano la
nostra storia, che sono la nostra storia e che sarà il nostro futuro se sapremo
gestirlo con consapevolezza e intelligenza.
Questo dobbiamo chiedere e pretendere dai nostri politici, altrimenti
siamo anche noi complici del disastro che si compirà. E quando parlo del paesaggio, lo faccio dando
un senso ampio al termine, il paesaggio vero, non quello da cartolina e mi
aiuta a definirlo un pensiero dello scrittore ormai scomparso Giovanni Arpino:
...Condizionato
dall’uomo,
il paesaggio è l’unica
cornice che ci rimane di ciò che fummo e siamo. Il paesaggio è la nostra
memoria palpabile, non un fondale, non un copione già recitato,
non una quinta di teatro.
Pacifico
e demoniaco, tormentato e sonnacchioso, figlio di grandi vuoti, di rocce
immense, di colori mai fermi, di fuochi e di ghiacci, sotto cieli che si
dilatano e lo mutano continuamente, il paesaggio [...] ha la sacralità che
solo un barbaro, un imbecille non notano. Si disvela e nasconde mille volte,
offre pecore e ville, corvi e torri, lapidi e vulcani, erbe e polvere,
solitudine e grumi di vitalità eccessiva,
mercati e portici, sa di zolfo e di menta, ha la forma affaticata d’una
mano contadina e il profilo d’un sapiente
antico. E’ questo
paesaggio[...] ad incantare. Ancora ed ancora. Malgrado tutto. A dispetto di
tutti.
Elisabetta Pau comitato Sa Nuxedda free
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