lunedì 19 maggio 2014

Solidarietà ai distributori francesi di "Water Makes Money" denunciati da Veolia per diffamazione

A Parigi, il 28 marzo è stata emessa la sentenza nel processo della società privata dell’acqua Veolia contro il film Water makes money. Dalla sentenza risulta quanto segue:
Sostanzialmente la denuncia di Veolia è stata respinta: i fatti citati nel film non vengono messi in dubbio e possono continuare a essere qualificati come „corruzione“. Le dichiarazioni dei testimoni, come anche esempi tratti dal film sono, secondo la sentenza, sufficienti a giudicare non diffamante e giustificata la definizione „corruzione. In questo contesto, si è fatto cenno, tra l’altro, ai conflitti di interesse, che emergono nel film, tra politica ed economia, gli esempi di corruzione di Grenoble, Montpellier e Tolosa.
Purtroppo però, in un punto il tribunale è stato compiacente con la società: la dichiarazione di Jean-Luc Touly, secondo la quale gli sarebbe stato offerto un milione di euro, è stata giudicata dal tribunale non dimostrabile: al momento del fatto il „corruttore“ e la persona da corrompere erano soli. Tuttavia il tribunale ha accolto la versione di Veolia. Sebbene nel corso del dibattimento sia risultato chiaro che tangenti di questo tipo sono all’ordine del giorno nelle società private dell’acqua, nella versione DVD francese questo passaggio deve essere cancellato.
A parte ciò, le dichiarazioni di Jean-Luc Touly sono state valutate non chiare anche se egli sostiene di essere stato bombardato di processi e di esserne uscito sempre vincitore. In verità li ha vinti tutti meno uno, e cioè quando fu condannato al risarcimento di 1 euro, e dovettero essere cancellati dal film due passaggi del tutto insignificanti. Chiaro che Jean-Luc Touly l’abbia percepito come una vittoria. In fin dei conti, rispetto alla denuncia del suo datore di lavoro, la sforbiciata del suo intervento nel film poteva apparire ben poca cosa. E tuttavia, il tribunale ha deciso che anche questo passaggio dev’essere eliminato dalla versione DVD francese. Jean-Luc Touly e la distribuzione francese del film vengono pertanto condannati rispettivamente a una multa di 1000 e 500 euro con la condizionale; inoltre ognuno di loro dovrà versare ai querelanti la cifra simbolica di 1 euro.
E’ da presumere che il passaggio incriminato non verrà censurato né nella versione ARTE, né in tutte le altre edizioni internazionali del film – neppure in quella tedesca - che dunque possono continuare ad essere proiettate integralmente...
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