martedì 9 aprile 2013

aggiustatutto

"L'idea - spiega Vallauri, trapiantato a Londra da Bra - mi è venuta dopo la mia collaborazione in Africa con la organizzazione non governativa britannica Computer Aid. In Kenya ho imparato approcci meno spreconi dei nostri. Lì non ci si sbarazza facilmente di qualcosa che può essere riparato. Si aggiusta tutto. Mentre noi spesso compriamo oggetti non dettati dalla necessità, ma dalla
pigrizia e dalla mancanza delle conoscenze necessarie per la manutenzione di quelli che abbiamo già. Il nostro obiettivo non è offrire delle riparazioni gratuite, ma sconfiggere l'obsolescenza programmata e recuperare la manualità in una società esasperata dal consumismo". 

Il primo Restart Party si è tenuto lo scorso giugno ed è stato subito un successo. "Sin dall'inizio abbiamo raccolto l'interesse - continua Vallauri - non solo di chi spesso è frustrato dalla macchinosa e scoraggiante burocrazia delle garanzie previste dalle aziende produttrici, ma anche di chi vuole mettere la propria manualità e il proprio saper fare al servizio degli altri". E il prossimo passo dell'organizzazione sarà proprio creare sul sito therestartproject.org una rete che metta in contatto chi cerca servizi con chi li offre: appassionati di riparazioni, sviluppatori di software, etc.

Complice la crisi economica, la cultura della riparazione sta soppiantando quella dell'usa e getta anche Oltremanica. In Olanda gli antesignani Repair Cafe sono oramai una trentina e hanno persino ricevuto una sovvenzione governativa di quasi mezzo milione di euro…

Nessun commento:

Posta un commento