Un no perentorio e definitivo: si ferma al Consiglio di Stato il progetto
Eleonora della Saras, che ad Arborea avrebbe voluto realizzare
un pozzo esplorativo per l’estrazione di idrocarburi, gas nello specifico.
L’ultimo grado della giustizia amministrativa ha infatti accolto le motivazioni
già espresse dal Tar Sardegna il 3 ottobre 2015, rigettando il ricorso
presentato dalla società petrolifera. Il progetto è incompatibile con i vincoli
paesaggistici, in base ai quali, nella fascia costiera, possono
essere realizzati solo “interventi edilizi di manutenzione e consolidamento
statico, ed inoltre di ristrutturazione e restauro, a condizione che essi non
incrementino la volumetria esistente o alterino lo stato dei luoghi”: queste le
motivazioni alla base della sentenza resa pubblica nel pomeriggio di
oggi. A dimostrazione di quanto l’intervento avrebbe potuto alterare lo
stato dei luoghi, i giudici del Consiglio di Stato sottolineano che l’opera non
presenta le caratteristiche di temporaneità e precarietà attribuite, invece, al
pozzo dalla Saras. Un’altra ragione per cui il pozzo non è realizzabile è
legata al fatto che “l’opera risponde nel caso di specie ad esigenze di
produzione industriale ed esula quindi dalle ipotesi contemplate dall’art. 102
delle norme tecniche di attuazione del piano paesaggistico della Regione
Sardegna”, come già messo in evidenza dal Tar. Insomma, le ragioni dei giudici
amministrativi di Piazza del Carmine si sono rivelate fondate.
Con la sentenza di oggi, arrivata a un mese esatto
dall’udienza del 9 giugno, festeggia l’amministrazione comunale di
Arborea guidata
da Manuela Pintus, rappresentata dai legali Mauro Barberio e Stefano Porcu, l’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico, convinta
sostenitrice del no, e il noto comitato No Eleonora, che da anni si oppone alle
trivelle dei Moratti. La sentenza dei giudici d’appello dà ragione
anche alla Regione, che tramite gli uffici del Servizio
valutazioni e impatti ambientali dell’assessorato all’Ambiente aveva già
bocciato il pozzo esplorativo proposto dalla società dei fratelli Moratti.
Quello di Arborea non è, in ogni caso, l’unico territorio in
Sardegna interessato da progetti per l’estrazione di idrocarburi. La Saras,
infatti, detiene un permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e
gassosi Igia alle porte di Cagliari. In tutto 121 kmq tra
Elmas, Assemini, Decimomannu, Sestu, San Sperate, Monastir, Nuraminis,
Serrenti, Uta fino a Serrenti, San Gavino, Sanluri, Sardara, passando per
Samassi e Serramanna. In pratica, mezzo Campidano. Sulla stessa area la Saras
ha chiesto e ottenuto un permesso per lo sfruttamento di risorse geotermiche.
Effettuate le ricerche, la prossima fase, come avvenuto ad Arborea, potrebbe
essere la richiesta dell’autorizzazione a realizzare un pozzo esplorativo. Anche
in questo caso sarà il Piano paesaggistico a fare da scudo alle intenzioni dei
fratelli Moratti?
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