lunedì 13 giugno 2016

L’inquinamento dell’aria potrebbe causare 9 milioni di morti nel 2060 - Andrea Barolini



Un rapporto dell’Ocse punta il dito contro l’inquinamento: i decessi potrebbero triplicare nei prossimi decenni. E i costi economici esploderanno.
Se il mondo non agirà in modo efficace per contrastare il problema, l’inquinamento atmosferico potrebbe arrivar a causare da sei a nove milioni di morti premature all’anno nel 2060. E – in termini di cure mediche, calo dei rendimenti agricoli e giorni di malattia dei lavoratori – potrebbe costare circa l’1 per cento del prodotto interno lordo mondiale. Ovvero circa 2.600 miliardi di dollari all’anno.


L’inquinamento dell’aria costerà 2.600 euro a testa
A fornire la fotografia delle drammatiche conseguenze dell’inquinamento dell’aria è un nuovo rapporto dell’Ocse, intitolato The Economic Consequences of Air Pollution, secondo il quale (tenuto conto delle stime demografiche), la perdita in termini di Pil procapite sarà nel 2060 pari a 330 dollari. A ciò vanno aggiunti i circa 2.600 dollari che ciascun abitante della Terra, in media, dovrà sborsare ogni anno per difendersi in vario modo dalle conseguenze dell’inquinamento. Cifra che attualmente non supera i cinquecento dollari.

In particolare, i costi annuali sostenuti dagli stati per le cure di patologie legate agli agenti tossici respirati in tutto il mondo potrebbe raggiungere i 176 miliardi di dollari (contro i ventuno miliardi del 2015). Mentre il numero di giorni di lavoro persi a causa delle malattie potrebbe passare da 1,2 a 3,7 miliardi a livello globale…

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