domenica 31 luglio 2011

Freegan - Karima Isd

Come osa qualcuno mangiare cibi buoni destinati alla spazzatura? E' una pratica intollerabile per i supermercati di San Francisco, molti dei quali stanno adottando soluzioni tecniche, come lucchetti ai bidoni della propria immondizia e perfino vigilantes nelle aree rifiuti dopo le ore di chiusura, per boicottare gli approvvigionamenti dei «palombari della spazzatura». Tanto che adesso il sito dei Freegan (www.freegan.info) lancia un appello: se conoscete luoghi dai quali si può tuttora attingere, segnalateceli! Altra segnalazione sul sito: Food not Bombs distribuisce cibo stasera a... Ma come: barboni, seppur d'oltreoceano, che gestiscono un sito e trattano di cibo-non-bombe? Il fatto è che i freegan in questione non fanno parte della folta schiera di senzatetto obbligati dall'indigenza ad attingere agli altrui scarti. Sono piuttosto contestatori della (in)civiltà dei consumi e dello spreco. Mangiare rovistando nei bidoni dei negozi, ricchi non di immondizia ma di buoni alimenti invenduti prossimi alla scadenza, o approvvigionarsi dopo la chiusura ai mercatini di frutta e verdura è un'alternativa ecologica e decente al fare la spesa, in un paese dove ogni anno si gettano via 17 milioni di tonnellate di cibo ancora buono. Ce n'è così tanto che gruppi di solidarietà chiamati Food Not Bombs (Cibo, non bombe), ormai diffusi in tutto il mondo e anche in Italia, lo cucinano e lo distribuiscono gratis periodicamente ai senzatetto.

Il termine freegan nasce dall'unione non casuale di: free (libero, e anche gratuito), e vegan (vegano, che si nutre solo di vegetali). La scelta non è solo dovuta al fatto che i prodotti animali si deteriorano molto più facilmente, ma in genere anche a ragioni ideali, fra cui l'ecologismo nei consumi e il rispetto dei viventi. Ecco come si autodefiniscono i freegan: «Persone che usano strategie di vita alternative fondate su una partecipazione quanto più possibile limitata all'economia convenzionale e sul consumo minimo di risorse. Un'alternativa al sistema di spreco, a partire dal cibo gettato via mentre intere popolazioni mancano del necessario». Dunque, meglio minimizzare gli acquisti, giusto recuperando quel che il sistema rigetta...

3 commenti:

  1. Ciao ...
    un passaggio per un piccolo saluto...
    Con simpatia.. Loris...

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  2. grazie a fabio e zloris, ricambio. e auguri ai vostri blog, che scopro adesso.

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