sabato 13 aprile 2024

ISRAELE NON RILASCIA LA GIORNALISTA LA CUI BAMBINA MALATA DIPENDE SOLO DAL LATTE MATERNO

Rula Hassanein non riesce a nutrire la figlia nata prematuramente, in un aumento "spaventoso" delle donne palestinesi arrestate con l'accusa di incitamento



La giornalista palestinese Rula Hassanein, 29 anni, arrestata dalle forze israeliane il 19 marzo, con la figlioletta Elia

(articolo di Fayha Shalash – Middle East Eye – Ramallah, Palestina occupata)

Un tribunale israeliano ha rifiutato di rilasciare una giornalista palestinese la cui bambina, nata prematura, dipende per la nutrizione esclusivamente dal latte materno, ha dichiarato la sua famiglia a Middle East Eye.

Rula Hassanein, 29 anni, è stata arrestata il 19 marzo quando alcuni militari israeliani hanno fatto irruzione nella sua casa a sud di Betlemme, nella Cisgiordania occupata.

È stata accusata di incitamento sui social media, un’accusa che viene spesso rivolta ai palestinesi da quando è scoppiata la guerra a Gaza il 7 ottobre.

Un tribunale militare con sede nel complesso carcerario di Ofer, in Cisgiordania, ha rinviato per la terza volta la sessione del processo di Rula ed ha respinto le richieste di cauzione e di rilascio presentate dal suo avvocato. Il processo è ora fissato per lunedì.

L’anno scorso, Rula aveva dato alla luce due gemelli, Elia e Youssef, con due mesi di anticipo a causa di complicazioni di salute. Youssef è morto tre ore dopo.

Elia è rimasta in un’incubatrice per i primi 40 giorni di vita. Ora ha nove mesi e soffre di un sistema immunitario debole, che le ha provocato ulcere sui palmi delle mani, sui piedi e sulla bocca.

Quest’ultima le rende difficile nutrirsi, lasciandola dipendere esclusivamente dal latte materno della madre.

La mia bambina urlava e piangeva nella sua stanza dopo essersi svegliata per le voci dei soldati“, ha raccontato Shadi Brejiya, marito di Rula, a Middle East Eye.”

Brejiya ha raccontato che, al momento dell’irruzione nella loro casa, le truppe israeliane hanno ammanettato e bendato sua moglie, prima di trascinarla in un veicolo militare.

Rula ha chiesto di portare Elia con sé in prigione, spiegando agli ufficiali israeliani i problemi di salute della bambina, ma la sua richiesta è stata respinta.

Alcune ore dopo l’arresto, Elia ha iniziato a disidratarsi. Non ha assunto alcuna forma di alimentazione e i medici sono stati costretti a fornirle nutrimento per via endovenosa.

Le nostre vite si sono capovolte in un solo momento. Tutto è diventato desolante e la mia bambina piangeva e urlava davanti a me senza che potessi aiutarla“, ha detto Brejiya.

Israele ha respinto la richiesta di farmaci

Rula ha avuto le sue complicazioni di salute: nel 2017 le è stato diagnosticato un disturbo renale cronico.

Sua sorella Hadeelha spiegato a Middle East Eye che Rula soffre di una glomerulopatia a lesioni minime, che le impone di vedere un medico ogni quindici giorni e di sottoporsi a esami regolari.

Siamo riusciti a vederla durante il processo una settimana dopo il suo arresto. Era molto stanca e il suo volto mostrava stanchezza e mancanza di sonno e cibo“, ha detto Hadeel.

Ho cercato di salutarla con la mano, ma le guardie me lo hanno impedito e mi hanno respinto“.

Dopo essere stata inizialmente portata in un campo militare, Rula è stata trasferita nella famigerata prigione di Hasharon, nella Cisgiordania occupata, dove sono detenute le donne palestinesi.

La sorella ha raccontato che le autorità israeliane hanno respinto la richiesta di Rula di portare con sé medicinali vitali e l’hanno tenuta in condizioni pessime.

Nella cella non ci sono materassi o coperte e le viene fornito solo un pasto al giorno, freddo e poco cotto, ha detto Hadeel.

Rula è stata poi trasferita nella prigione di Damoun, dove le condizioni di detenzione e la mancanza di cibo sono simili.

Aumento ‘spaventoso’ delle donne arrestate

Negli ultimi mesi, Israele ha rapidamente aumentato gli arresti di donne palestinesi, tra cui giornaliste, avvocate e attiviste – molte delle quali sono madri – con la generica accusa di incitamento.

Secondo la Palestinian Prisoners Society (PPS), il numero delle detenute ha raggiunto le 74 unità dopo l’arresto della giornalista Asmaa Harish e di Khadra Hilal, madre di un palestinese ucciso, durante un raid all’alba di mercoledì a Ramallah.

Amani Sarahneh, la portavoce del PPS, ha dichiarato a MEE che il volume degli arresti dall’inizio della guerra a Gaza è stato ‘spaventoso’.

Ha detto che un tale numero di detenuti in un breve periodo di tempo non si registrava da decenni.

Il numero totale di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane ha raggiunto i 9.100, di cui quasi 8.000 detenuti dal 7 ottobre.

L’accusa di incitamento è la più frequente che i detenuti palestinesi devono affrontare e, quando non viene provata, vengono trasferiti in detenzione amministrativa, soggetta a rinnovo“, ha dichiarato Amani.

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