È il nuovo social network dove si ritrovano giovani e giovanissimi,
soprattutto 12-14 enni, ed è molto, molto pericoloso: il nuovo strumento per
far incontrare i ragazzi si chiama ThisCrush.com, ha appena pochi mesi di vita ma è
già stato segnalato come strumento che veicola odio, volgarità, violenza
verbale e minacce tra i teenager. L’allarme arriva dall’Osservatorio regionale cybercrime ed
è rivolto a chiunque abbia a che fare con ragazzi alle prese con
internet.”Abbiamo raccolto la segnalazione di diversi genitori, coinvolti da
tempo nell’Osservatorio regionale del Cybercrimine grazie a un corso dedicato a
‘genitori digitali’ per aiutarci a rilevare minacce e comportamenti a rischio
dei più giovani su internet”, spiega Luca Pisano, psicologo e psicoterapeuta,
consulente per i tribunali di Roma, Cagliari e Tivoli e supervisore
dell’Osservatorio.
Dopo la segnalazione degli
adulti, gli esperti dell’Osservatorio, istituito da IFOS, Nuovi Scenari, Centro
Giustizia Minorile Sardegna, Ministero della Giustizia, Ats Assl Nuoro e
specializzato in consulenza e studio attorno a rischi della navigazione in rete,
hanno effettivamente verificato che molti ragazzi sardi si stanno registrando
sulla piattaforma This Crush, una sorta di bacheca dove si possono ricevere
brevi messaggi e ‘crush’, inviti ad avviare una chat personale, anche da
anonimi. Ed è proprio la possibilità di scrivere nell’anonimato una delle
caratteristiche del sito, che permette di inviare insulti, offese e
provocazioni a sfondo sessuale. Alcuni rispondono agli insulti pubblicando su
Instagram lo screenshot dei post offensivi letti sul proprio profilo di
ThisCrush e le loro repliche ai messaggi diffamatori, e trasferiscono così i
messaggi da un social all’altro, rendendo visibili e pubbliche le interazioni
offensive.
Abbiamo fatto una breve ricerca per verificare la presenza di
ThisCrush tra i ragazzi sardi che frequentano social
network: siamo entrati su Instagram da un account personale (Instagram non è
accessibile se non dopo registrazione) e da qui abbiamo trovato in un’ora dieci profili di ragazze del Cagliaritano tra
i 12 e i 16 anni che hanno collegato l’account Instagram a
quello Thiscrush. Il profilo ThisCrush (‘Crushpage’) non è facilmente
accessibile ma ci si può arrivare passando da Instagram, dove le ragazze si
presentano con nome, cognome, foto e provenienza. Quello che abbiamo letto è
sconvolgente: nelle pagine delle giovani compaiono commenti estremamente
volgari: “Sei ridicola, hai 12 anni e ti comporti da troia”,”hai il culo e le
tette grandi e sei anche bassa?”, “lavori in viale trieste puttana”, “Sei così
piccola e carina, datti al porno”, “Che bel culo che hai”, “ma non ti vedi allo
specchio quanto cazzo sei troia”, “ti consiglierei di fare dieta perché le
cosce tra poco ti scoppiano e non ti starà più la taglia xxl”, “io e un amico
vogliamo fare un’orgia con te”, “Fai schifo puttana”, “mi faccio i filmini
porno pensando a te”, “tu e la tua amica vi scambiate i perizomi” sono alcuni
dei messaggi (non i peggiori, che sono irriferibili) che abbiamo letto nelle
pagine delle ragazze, tutti anonimi e tutti visibili a chiunque abbia un
account su Instagram.
Da qui l’allarme degli esperti
e l’invito ai genitori perché
controllino l’attività on line dei figli: “Parlare coi ragazzi
e spiegare i pericoli della rete non basta per educarli a un uso consapevole:
noi consigliamo di controllare l’attività digitale dei ragazzi. Il suggerimento
è quello di iscriversi nei social network e verificare se i ragazzi vengono
insultati o minacciati”. Come sottolinea Pisano, la corretta informazione da
parte degli adulti non basta: “L’età tra i 12 e i 14 anni è quella in cui non
si segue la morale comune o quella dettata dalla legalità ma quella
convenzionale: i ragazzini fanno ciò che fanno gli altri, anche contro il
parere dei genitori. Dobbiamo poi ricordarci che se anche parlano come noi
hanno un modo di ragionare diverso, un diverso sviluppo cognitivo: ecco dove si
annida il pericolo, non si rendono conto che certi atteggiamenti sono
rischiosi”.
Il portale ThisCrush è registrato come privato,
tuttavia partendo dagli annunci pubblicitari presenti sul sito si scopre che
sono collegati ad Andrew Gunneson, Michigan (Usa). I termini di servizio sono chiari:
il contenuto postato può risiedere nei server del sito o nei server di terze
parti; è inoltre specificato che l’account può essere creato solo da
maggiorenni o da minori solo con autorizzazione o supervisione dei genitori. Il
creatore della pagina sottolinea ancora che non si possono pubblicare contenuti osceni, offensivi, che
veicolano odio, minacce o promuovono violenza pena la
chiusura dell’account, tuttavia il sito non è responsabile dei contenuti che
restano di proprietà dell’autore. Una ricerca più approfondita restituirebbe
certamente numeri più precisi, ma dall’Osservatorio regionale sul Cybercrimine
hanno stimato che ThisCrush ha già fatto
registrare diverse centinaia di ragazzi del Sud Sardegna.
“Ci stiamo interrogando sul
perché i giovani siano attratti da uno strumento simile, dato che sanno
benissimo che possono ricevere volgarità e insulti – ci spiega ancora Luca
Pisano – è una sorta di masochismo virtuale, che io e altri psicologi vediamo
simile a quello fisico dei tagli sulla pelle con lamette e coltelli, fenomeno
in allarmante crescita. Ragazzi così giovani non tengono conto dei possibili
danni: intanto sul piano psicologico, dato che ricevere messaggi umilianti e
violenze verbali in un’età in cui si aspettano rassicurazioni e incoraggiamenti
può essere devastante per lo sviluppo. E poi per la futura web reputation:
immagini e post resteranno per sempre nella rete, anche quando questi ragazzi
cresceranno”.
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