sabato 21 giugno 2014

i birrai salveranno il mondo?

La tecnica estrattiva che permette di sfruttare lo shale gas (impropriamente tradotto come “gas di scisto”) è la fratturazione idraulica o fracking. Si tratta della perforazione orizzontale, e non verticale, di uno strato roccioso nelle profondità del terreno (1500-6000 metri), estremamente permeabile e contenente gas naturale. Per estrarlo, vengono aperte delle fratture tramite piccole esplosioni, poi allargate pompando acqua e sostanze chimiche a pressioni elevate. Da lì, il gas confluisce nella condotta del pozzo e arriva in superficie. Una procedimento complesso, che richiede perforazioni e fratturazioni continue. E rischioso a causa di perdite di gas, sismicità indotta e contaminazione delle falde acquifere. Il principio di precauzione ha fin qui sconsigliato all'Europa di abbracciare questa tecnica, con poche eccezioni (in primis Polonia e Regno Unito). Ma la crisi ucraina ha evidenziato le controindicazioni geopolitiche derivanti da una eccessiva dipendenza dalla Russia. A dover affrontare la sfida maggiore è la Germania, locomotiva del Vecchio Continente nonché primo cliente di Mosca. E tra le ipotesi al vaglio c'è anche l'estrazione da shale, che ha reso gli Usa i maggiori produttori al mondo di gas. Se ne è discusso al G7 Energia e ora il governo di Angela Merkel sta preparando una proposta di regolamentazione a riguardo. Sia in Germania che negli stessi Usa le voci contrarie per gli impatti ambientali di questa tecnica sono molte. E In prima linea ci sono le fabbriche di birra.     
È negli Stati Uniti che per la prima volta alcuni birrifici si sono opposti al fracking. La ragione? Sta nei rischi per la qualità dell'acqua, materia prima e ingrediente fondamentale per la fabbricazione della birra, dovuti agli agenti chimici impiegati e a sostante tossiche, come il metano, che si sprigionano dalle rocce fratturate e possono penetrare nelle falde. In diversi stati americani le perforazioni sono già iniziate da tempo e certamente aumenteranno. Non è un caso, dunque, che nel paese pionere dello shale gas l'attenzione sul fracking sia alta e che siano state già molte le manifestazioni di protesta, da ultimo il festival anti-fracking del Colorado. Proprio una fabbrica dello Stato più trivellato d'America, la Colorado's Bew Blegium Brewery si è apertamente schierata contro la fratturazione idraulica, al punto di a finanziare la campagna Frack Free Colorado. Nello stato di New York, invece, a sentirsi minacciate dal fracking sono state la Ommegang Brewery di Middlefield e la Brooklin Brewery, che ha esposto le proprie ragioni nel video qui sotto. Più recentemente, diversi birrifici si sono uniti nella campagna “Brewers for Clean Water”, che ha fatto pressione sull'amministrazione Obama per aggiornare la normativa in sulla tutela delle acque, fornendo delle linee guida relative agli impatti dell'attività industriale per tutti gli Stati federali...
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