venerdì 15 marzo 2013

il riso abbonda


In uno degli Stati più poveri dell’India, grazie all’impegno di alcuni agricoltori, si sono ottenuti raccolti di riso da record, senza il ricorso a sementi ogm e all’impiego di erbicidi. Nel giro di poco tempo, coltivazioni dalla scarsa produttività hanno dato origine a raccolti annuali di oltre 22 tonnellate per ettaro. Il risultato è stato raggiunto da Sumant Kumar, un agricoltore abituato a vivere con fatturati striminziti: non superiori a 4-5 tonnellate per ettaro all’anno. E gli è anche valso un importante riconoscimento: il premio “Krishi Karman”, ricevuto dal Presidente indiano Pranab Mukherjee. Quanto accaduto è frutto dell’applicazione di una recente tecnica di coltivazione del riso: ilSystem of Rice Intensification (Sri).
La fruttuosa metodica, scoperta e introdotta in Madagascar tra gli anni ’80 e ’90 dal prete gesuita francese Henry De Laulaine, aveva da subito evidenziato un potenziale di crescita interessante. Negli anni i suoi benefici sono stati riscontrati in cinquanta Paesi, dall’Asia all’America Latina. Aumento della resa, riduzione della sementa e dell’uso di prodotti chimici, risparmio di acqua: fattori non indifferenti, per chi deve coniugare esigenze nutritive e di produzione. Senza dimenticare la forza delle industrie multinazionali degli ogm che, mettendo in commercio semi brevettati, pongono spalle al muro i produttori. E l’India, assieme agli Stati Uniti, è tra le nazioni in cui è sempre più difficile trovare agricoltori autonomi…

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