martedì 30 novembre 2010

Mangiare è un atto politico - Wendell Berry

...e la gente, in città, non sa più qual è la stagione, se non per le vacanze, non sa che il pomodoro vuole tanto sole per maturare e lo acquista a Natale
il caldo chi gliel'ha dato al pomodoro? Quale stufa, alimentata da quale combustibile, costato magari chissà quale guerra, trasportato da chissà quale nave, che forse a volte s'incaglia su una scogliera e rovescia in mare qualche centinaio o migliaio di tonnellate di carburante – ma sempre, comunque, viene periodicamente, e allegramente, ripulito in mare aperto

tutto questo, il polistirolo, il cellophane, il combustibile, persino le guerre e le navi incagliate con conseguente disastro ambientale, generano PIL
la nave va a fondo? I salvataggi, la pulizia delle coste, le assicurazioni, tutto diventa giri di soldi, fatture, incremento del PIL
e le guerre? Per l'oppio o per il petrolio? Ah, già! E per le armi, gli aerei, le divise spaziali per i soldati, persino le bare, tutto fa crescere il PIL
e i governanti possono dire soddisfatti: “Il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,6%”

più morti, più armi, più inquinamento uguale più PIL
crescita

e possiamo andare a dormire rassicurati, dopo aver bevuto un bel bicchiere d'acqua
ah, già, anche l'acqua! Anche per l'acqua si fanno le guerre e comunque la si imbottiglia, trasporta su e giù per il bel paese, e non solo! Una nota marca d'acqua (marca? D'acqua?) francese va forte a New York, ci si va a fare un bicchiere d'acqua, più cara del vino, tra gli yuppies
poi tutte queste belle bottiglie, stillate grondanti purezza dalle sorgenti alpine, vanno a finire sul ciglio delle strade o a galleggiare sul mare o sui laghi o, magari, nella pancia di qualche balena

c'è un'isola gigantesca di monnezza che naviga beata nei mari dell'Antartide
c'è una fossa nello stretto di Messina interamente riempita di sacchetti di plastica
ci vivranno ancora i pesci? I coralli? Le alghe, i polpi, i granchi, le stelle marine...?
...
che importa! Ogni sacchetto di plastica varrà due centesimi? Un milione di sacchetti? Bene, il PIL è cresciuto di 20.000 euro!
È poco, perdinci! Facciamo altri sacchetti ed una bella centrale che li bruci (inceneritore si chiama)
quella sì che fa crescere il PIL!
Quanto costerà? 10 milioni di euro? Bene! Facciamone 4, facciamone 50, facciamo il ponte: 6 miliardi di euro, o quanto? Boh!?

Non sono cifre per noi ortolani per passione o per professione
noi il Pil lo facciamo decrescere, siamo dei sabotatori della felicità nazionale
porto a mia mamma la cassetta con gli ortaggi appena raccolti, lei mi dà quella precedente con dentro le bucce e i gambi per il mio compost
niente scontrini, niente imballaggi, niente trasporti, niente monnezza, zero PIL
siamo infelicissimi!
...
Anche le amiche del gruppo di acquisto solidale che vengono a raccogliere la loro spesa e a volte a trapiantere le piantine si sentono in colpa nei confronti della nazione
d'altronde ne hanno ben donde, poiché si scambiano servizi e favori e non monetarizzano nulla
tutto senza scontrini, fatture, soldi circolanti, commercialista

maledetti sabotatori della felicità nazionale!

mah! Sono proprio pazzi questi!
Ed io sono proprio costernato!
Mentre ci rifletto un po' su, vado a raccogliere una lattughina, qualchefoglie di rucola, un paio di peperoni e pomodori, un paio di figlie di menta ed un limone, che m'è venuta fame e mi faccio un'insalata, vah!"

da qui

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