giovedì 9 agosto 2012

alberi con le case intorno

Ignari, continuano a stagliarsi verso il cielo, a succhiare vita dalla terra. Se solo sapessero quante battaglie e tribolazioni innescano. Spesso sono religione e superstizione ad andare in loro soccorso. Altre volte è la storia, magari rimescolata a miti e leggende. Altre ancora è l'affetto degli esseri umani, il rispetto reverenziale per abitanti della Terra assai più anziani di loro. In un mondo dove il cemento incede vistosamente, ci sono alberi che riescono a riprendersi una rivincita. Piante graziate da ruspe e motoseghe, che costringono architetti ad arrovellarsi e muratori a impilare mattoni in forme nuove. Alberi da frutta, per esempio, come quelli che crescono a New York nei quartieri degli ebrei ultra-ortodossi. Per i quali tagliarne uno può portare a sciagure indicibili: malattie fulminanti in famiglia, affari disastrosi. Meglio quindi costruirvi intorno. Come ha fatto Joe Lieberman, che aveva comprato un terreno a Brooklyn per realizzarvi la sua panetteria.

Arrivata l'estate, s'è accorto che quello che vi cresceva era un albero da frutta: "Abbiamo dovuto cambiare tutto il progetto", ha raccontato al New York Times il fornaio dopo essersi recato da un rabbino locale per una consultazione. Le interpretazioni delle leggi ebraiche possono variare, ma la maggior parte dei rabbini, che citino il Talmud, il Deuteronomio o un testo mistico vecchio un migliaio di anni, sostiene che tagliare un albero da frutta è pericoloso perché significa danneggiare un bene divino. Che dio ce ne scampi, quindi.

Altre latitudini, stesse credenze. Da quando si racconta che Buddha ebbe l'illuminazione sotto l'ampio fico di Bodh Gaya, e suggerì "se venerate la pianta è come se veneraste me", in Thailandia il fervore religioso impone di cambiare ogni progetto di strada e autostrada che entri in rotta di collisione con un "sacro fico". Nella meno mistica Australia, invece, non c'è albero che tenga di fronte a un progetto di sviluppo. Neanche il Guardian tree di Bulahdelah, sacro da millenni tra gli aborigeni, ce l'ha fatta: a dispetto delle proteste della comunità Worimi, l'arbusto è stato segato per fare procedere l'asfalto della Pacific Highway...
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