Nel corso dell’audizione è stato affrontato anche il problema dell’enorme diffusioni di armi da caccia nel Paese, solo in parte registrate e la discrepanza tra coloro che hanno licenza regolare e i molti di più che esercitano l’attività venatoria. I cacciatori sono arrivati a chiedere sanzioni penali più gravi per contrastare il bracconaggio e addirittura alcuni una moratoria di 4 anni per i cacciatori stranieri. Ovviamente i cacciatori albanesi si oppongono alla moratoria ma sono coscienti che senza un chiaro cambio di rotta la fauna è destinata a scomparire.
Themi Perri è chiarissimo: “La caccia degli stranieri in Albania è diventata una cancrena, soprattutto recentemente si è trasformata in un massacro. Si è fatta una pessima propaganda nei paesi vicini dell’Albania come paradiso del bracconaggio. Vi darò due o tre foto per illustrare questo . Questi signori qui sono dalla Sardegna. Scrivono: “Bella l’Albania …In Albania puoi fare quello che ti pare, in Sardegna invece, nonostante il calendario venatorio più restrittivo d’Europa, con il solito ricorso degli animalisti, i tordi te li puoi scordare. W la caccia in Albania…”. Come umiliante è per noi cacciatori albanesi: la foto dell’italiano con la carriola piena di animali. Come risultato di questi fenomeni sono scomparsi o sono in procinto di scomparire i rapaci, i cervi, camosci, i cinghiali, le starne. etc”.
Nel corso dell’audizione è stato affrontato anche il problema dell’enorme diffusioni di armi da caccia nel Paese, solo in parte registrate e la discrepanza tra coloro che hanno licenza regolare e i molti di più che esercitano l’attività venatoria. I cacciatori sono arrivati a chiedere sanzioni penali più gravi per contrastare il bracconaggio e addirittura alcuni una moratoria di 4 anni per i cacciatori stranieri. Ovviamente i cacciatori albanesi si oppongono alla moratoria ma sono coscienti che senza un chiaro cambio di rotta la fauna è destinata a scomparire...
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