domenica 23 ottobre 2011

dopo la fine del petrolio

"Proiettiamoci nel futuro: quando gli esseri umani non bruceranno più carbone, petrolio o gas naturale. Continueremo a guidare qualche tipo di auto? Viaggeremo in aereo? Da dove verrà la luce per l'illuminazione?" Comincia così l'ultimo saggio di Robert Laughlin, premio Nobel per la fisica, docente all'università di Stanford nel cuore della Silicon Valley californiana: Powering the Future (Basic Books, 2011).

Puntando sulle proprie competenze, parla da fisico, non da economista né da scienziato dell'ambiente: questo gli consente di tenere i piedi per terra, ragionando su vincoli e leggi della fisica fondamentali. E sfocia su una conclusione sorprendente: dovremo continuare a fabbricarci qualcosa che assomigli a petrolio, benzina e cherosene, perché né l'idrogeno né l'atomo né il solare potranno completamente sostituirsi all'efficienza di questi carburanti. Ma li produrremo sinteticamente grazie all'agricoltura. "Non sottraendo raccolti alla stessa agricoltura che alimenta gli esseri umani; bensì coltivando oceani e deserti"...

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