martedì 1 febbraio 2011

libero orto

...Nel libero orto si intrecciano diverse attività, produzione di aromatiche ed orticole con vendita diretta o come scambio di prodotti con il proprio tempo di esistenza trascorso a cooperare sul campo.
Produzione finalizzata anche a creare lavoro per persone svantaggiate. Educazione permanente ambientale per le scuole ma anche rivolta a ragazzi che non sanno come passare i pomeriggi dopo la scuola, con formazione su tecniche e tematiche biologiche e pacifiche.
Spazio orto-giardino a disposizione di persone con problematiche fisiche o psichiche, dunque orto-terapeutico o meglio: orto del benessere. Antiche frutti nel frutteto partecipato, sperimentazione di colture biodiverse. Centro di documentazione relativo alla formazione di cui sopra.
Libero orto è la confluenza di persone con saperi e consapevoli che realizzano un orto urbano che sia luogo di incontri, di lavoro, di formazione, di produzione e scambio con il territorio o anche con settori o persone che nella metropoli sognano un luogo accessibile a un'attività con la natura. Non l'orticello singolo ma orto partecipato dove creatività e cooperazione possono effettivamente esplorare le potenzialità umane che vanno oltre il conto in banca o il livello di consumo medio a cui ci paragonano. Coltivare l'orto insieme non è ripiegamento su se stessi se nella progettazione come nella partecipazione si pone attenzione a ciò che ci circonda e ci attraversa.
Per fare un esempio un viottolo di campagna può tenere conto anche delle difficoltà motorie delle persone ..ed essere molto più ampio e percorribile.
Ma anche: in un'esperienza che vuole comunicare vengono alla luce gli aspetti culturali perfino estetici che portano ad una godibilità dei momenti vissuti infatti “facendo dei lavori” come anche riposando semplicemente sull'erba, si percepisce e si intuisce una qualità di vita che difficilmente ritroviamo in altri luoghi sociali.
Libero orto come creazione: anche con materiali poveri si da forma esteticamente a aspazi – nello spazio centrale – in cui si può ritrovare il consiglio dell'orto, o le persone che vogliono sedersi e semplicemente ascoltare il luogo, animali liberi, creazione di un'arte nel fare l'orto-giardino collocando anche gli alberi più vecchi e malandati in una loro dimensione dignitosa nell'insieme anche quando ombreggiano le insalate; la frutta colta liberamente senza rompere i rami, e dove si mantenga un equilibrio tra natura e chi partecipa all'orto. Per questo non “orticello” ma luogo dove non necessariamente la natura e gli animali debbano servire l'uomo ma hanno un senso per il fatto stesso che sono ed esistono e da questo presupposto può scaturire un reale rapporto tra esseri diversi compresi piante e animali.
Libero orto come proposta naturale perché ci riferiamo al concetto dell'essere della natura e non del suo uso o sfruttamento. Anche facendo l'orto si da spazio e si lascia spazio a molto di ciò che c'era precedentemente.
E non ultimo: libero orto perché la natura sia essa selvaggia o coltivata è veramente grande maestra ma il suo insegnamento è così profondo da essere intuito solamente in un grande silenzio...

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