martedì 4 agosto 2015

Giorgia Meloni, che NON corre felice nei prati – Saverio Tommasi



Giorgia Meloni, che non corre felice nei prati ma sta davanti a facebook con il braccio destro alzato, ha pubblicato questa stessa foto che pubblico anch'io.
Giorgia, che non ha due fratelli gnocchi come Abel e Arthur, si è scandalizzata perché di fronte a un cibo giudicato di merda, i profughi hanno protestato.
Giorgia, che non ha mai assaggiato un cibo di merda, non sa cos'è un cibo di merda. I profughi, che invece l'hanno assaggiato per una vita e sanno cos'è, se ne sono accorti subito. Anche perché sono richiedenti asilo, alcuni di loro laureati, e sanno che se la comunità europea paga 35 euro al giorno per vitto e alloggio, e qualcuno dà loro cibo di merda, significa che qualcun'altro si è intascato la loro cena.
Giorgia sopra a questa foto ha scritto "hanno lanciato i vassoi in strada". Giorgia, che è meno vera del suo cartone animato, mente. I richiedenti asilo hanno adagiato le pietanza plastificate sull'asfalto, alcune di queste sono aperte perché il cibo prima lo hanno assaggiato, e il fatto che cibo in terra non ce ne sia rende chiaro anche il procedimento con cui questi vassoi sono stati adagiati sull'asfalto: cioè attraverso una protesta in forma di resistenza civile, che ha previsto appunto l'appoggiare i vassoi in terra, per poter essere visti e fotografati, e poi sedersi intorno. Come hanno fatto.

Non hanno urlato, i richiedenti asilo, non si sono strappati i capelli, non li hanno strappati agli operatori, non hanno spaccato il centro. Anche se forse, io, avrei fatto tutte queste cose insieme. Loro no. Loro hanno protestato attraverso il digiuno.
Probabilmente se avessero avuto un ufficio stampa avrebbero mandato i comunicati stampa ai giornali e avrebbero convocato una conferenza stampa, ma non sono Giorgia Meloni, loro. Per fortuna sono migliori, anche se l'ufficio stampa non ce l'hanno.

PS. l'opzione "mangi questa minestra o salti dalla finestra" non è un'opzione, è un ricatto. Ricordiamocelo sempre. Esattamente come accade al lavoratore costretto dodici ore nei campi, o in fabbrica, o a tre euro l'ora in un call center, l'opzione del padrone "se non ti va bene vattene" non è un'opzione, è un ricatto. E di fronte ai ricatti resistere è un dovere, anche di chi non è ricattato.

E ora torno a guardare i cartoni animati, cercando un po' di sincerità. Viva Georgie, abbasso Giorgia.

4 commenti:

  1. una bella faccia di tolla: Alemanno e i neofascisti di Roma che si intascano i soldi destinati ai profughi e ai campi nomadi sono tutti amici di Giorgia Meloni, stessa scuola, stessa formazione, percorsi comuni. Tra la Meloni e la Polverini, mi chiedo come facciano ad andare a portare in giro la loro faccia - eppure, ecchile là.
    (tolla in Lombardia è la latta, che luccica e sembra preziosa, ma è solo latta...) (tollini sono i tappi corona delle bottiglie, per intenderci)

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    1. hanno la faccia come il culo rende lo stesso, no?

      un articolo bello che ho letto stamattina:
      http://cosechedimentico.blogspot.it/2015/08/roma-tra-grande-bellezza-e-sacro-gra.html

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  2. non è la stessa cosa, ma è sicuramente più preciso...

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